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PRODUTTIVITÀ, cinque trucchetti per fare di più senza sforzo

C’è una parola che, nel corso degli anni, mi ha sempre provocato entusiasmo e terrore: produttività. Non perché non mi affascini l’idea di avere giornate super efficienti in cui riesco a fare tutto e il doppio di tutto, ma perché la narrazione di questo termine deriva spesso nella tossicità. Associamo l’essere produttivi al fare tantissimo, tutto insieme e velocissimi, e troppo spesso escludiamo dalla narrazione la qualità e il benessere dell’individuo. Siamo davvero solo ciò che facciamo, o vogliamo essere anche ciò che sentiamo? Io propendo per la seconda opzione, e quindi sì, oggi parliamo di produttività. Ma a modo mio.

E che il 2023 sia l’anno in cui non misureremo il nostro valore da quanti addominali riusciamo a fare mentre siamo in call, o da quanti avocado toast prepareremo per colazione e posteremo su Instagram. Anche perché ragazzi, l’avocado non è esattamente a buon mercato. Qui siamo team fette biscottate e marmellata, team tè con i biscotti secchi e team toast integrale e ovetto al tegamino.

Assegna le giuste priorità

Cerca di ignorare la pressione esterna capace di farti considerare TUTTO urgente. Non lo è. Per definizione, se tutto è urgente, è come dire che nulla lo è davvero. Impara a identificare una, due priorità vere della giornata, e pianifica le tue azioni di conseguenza. Non solo riuscirai effettivamente a fare di più, ma lo farai con meno pressione. Io ho abbandonato le to-do list chilometriche in favore di una più contenuta che preparo ogni mattina bevendo il caffè.

Mattine troppo caotiche?

Tutto quello che riesci a preparare la sera prima è un aiuto immenso al risveglio. Io decido ogni sera cosa indosserò al mattino e sistemo tutti i capi vicini nell’armadio, in modo che prepararmi al mattino possa prepararmi in pochi minuti. Preparo la borsa, mi preparo il pranzo e lascio persino la tazzina già pronta sulla macchinetta del caffè. Sostanzialmente al risveglio mi lavo, premo un pulsante sulla macchinetta, infilo i vestiti e sono pronta, e soprattutto non sono di corsa.

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Sfrutta al meglio gli spostamenti

Che tu sia in auto o in treno, o che tu possa raggiungere la tua meta a piedi, non conta. Quello che conta è che quel tempo si presta benissimo per ritagliarti un momento per te. Puoi accompagnare la guida o la passeggiata con l’ultima puntata di un podcast. Puoi leggere un libro o sfogliare una rivista in treno. E se ti senti davvero volenteroso, anche liberarti di qualche incombenza noiosa. Io per esempio ho preso l’abitudine di prendere il telefono quando sono in autobus, al ritorno dal lavoro, e cancellare tutto ciò che ho eventualmente accumulato durante la giornata che non mi serve più. Foto inutili, file che ho scaricato e che ho già usato come dovevo. Questo mi impedisce di buttare poi una sera per cancellare trecento foto e video tutti insieme, e soprattutto quando arrivo a casa posso godermi il mio tempo libero.

Riserva del tempo alla cura di te

Che sembra una frivolezza o un capriccio, ma non lo è. La cura di sé risiede anche nelle piccole cose, nei momenti in cui ci mettiamo al primo posto. Io adoro arrivare in ufficio un’oretta prima degli altri perché mi sistemo la postazione e mi dedico alla lettura delle email arrivate dopo le 19 con i patch occhi all’acido ialuronico in posa. In questo modo, inizio la mia giornata con la casella di posta libera da pendenze, e con gli occhi sgonfi.

Rallenta!

Non tutto è una gara. Viviamo in un mondo in cui sembra fondamentale arrivare col fiatone e sui gomiti alla fine di ogni giornata, ma se invece non fosse così? Se tutto questo correre (e far vedere che si corre) alla fine ci portasse, molto spesso, a girare a vuoto? La verità è che quasi tutto, per essere fatto BENE, va fatto con attenzione, e questa cala vertiginosamente se pretendiamo di andare a 100 km/h e di dividerla su dieci cose in contemporanea. Spesso il fantomatico multitasking porta a fare sì dieci cose insieme, ma a farne nove in modo mediocre.

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Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

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