INVENTING ANNA, la nostra recensione in anteprima!
Dall’11 febbraio su Netflix, INVENTING ANNA è la nuova serie targata Shondaland. Composta da 9 episodi della durata di 60 minuti, la serie è firmata da Shonda Rhimes. La produzione esecutiva è curata da Betsy Beers. Abbiamo visto le puntate in anteprima, ed ecco la nostra recensione!
Il cast
Il cast principale è formato da Anna Chlumsky (Veep – Vicepresidente incompetente) nel ruolo della giornalista Vivian e Julia Garner (Ozark, Dirty John) in quello di Anna Delvey, che dà il nome alla serie. Katie Lowes (Scandal) è Rachel, una follower di Anna disposta a tutto. Laverne Cox (Orange Is the New Black) interpreta Kacy Duke, manager di celebrities e life coach risucchiata dal vortice di Anna. Infine, Alexis Floyd (The Bold Type) è Neff, un’aspirante regista.
La trama
INVENTING ANNA è la storia di Vivian, una giornalista che indaga sul caso di Anna Delvey, leggendaria erede tedesca di Instagram che, oltre a rubare i cuori dei protagonisti della scena sociale di New York, ruba anche i loro soldi. Anna è la più grande truffatrice di New York o è semplicemente il nuovo ritratto del sogno americano? In attesa del processo a suo carico, l’erede forma un oscuro e divertente legame di amore e odio con Vivian, che sfida il tempo per risolvere il più grande mistero che affligge New York: chi è davvero Anna Delvey? La serie si ispira all’articolo di Jessica Pressler, anche produttrice dello show, How Anna Delvey Tricked New York’s Party People, pubblicato sul New York Magazine.
La nostra recensione
Truffatrice? Senza dubbio. Arrampicatrice sociale? Sì. Sognatrice senza costrutto? Anche. Anna Delvey, o meglio, Anna Anna Sorokin, è tutto questo. Condannata nel 2019 per frode nei confronti di banche e alberghi di lusso, è stata rilasciata a febbraio di quest’anno.
Inventing Anna ripercorre la storia del suo processo a partire dal momento in cui una giornalista, Vivian Kent, si imbatte nella sua storia e ne resta affascinata. Basato sulla giornalista che seguì la vicenda, Jessica Pressler, è uno dei personaggi più riusciti. Anna Chlumsky ne rende al meglio il desiderio di rivalsa dopo che uno scandalo giornalistico le ha quasi distrutto la carriera, nonché il buffo rapporto di odio-affetto-fascinazione che nasce tra lei e Anna.
Ma veniamo ad Anna, protagonista assoluta di ogni puntata. Anna che affascina, Anna che ammalia, Anna che ha davvero un pessimo modo di fare. Anna che è magnetica, al punto da riuscire in qualcosa che, a freddo, sembrerebbe impossibile. Convincere alcuni tra i più importanti esponenti della sfera patrimoniale, artistica e culturale di voler creare una fondazione unica nel suo genere. E convincerli a ospitarla, coprirla di attenzioni, pagarle ingressi, viaggi e regali. Tutto ad altissimo livello, sempre e solo “riservato solo VIP”, perché Anna disdegna tutto ciò che è da persone comuni.
Anna, che non è certo modesta, si definisce più volte un genio. A modo suo, lo è, perché ciò che è incontestabile, a prescindere da come e quanto la si voglia giudicare, una verità resta: li ha convinti tutti. Chi per un motivo, chi per un altro, tutti hanno creduto alla giovane ed elegante ereditiera tedesca piena di amici nelle alte sfere, pronta a rimettere a nuovo un palazzo storico e farne una fondazione.
Quella narrata da Inventing Anna è una favola nera sul potere delle apparenze e su quanto sia facile giocare con la percezione che il prossimo ha di noi attraverso i gesti, le parole, persino il modo di pettinarci o di ordinare il vino al ristorante. Anna Sorokin crea Anna Delvey a tavolino, e lo fa talmente bene che, a tratti, dimentica lei stessa di non essere reale. E se a tratti si è portati a trovarla un po’ svitata (epica la sua ossessione per i vestiti da indossare in tribunale, e il suo totale disinteresse nel fare infuriare il giudice che dovrà emettere una sentenza), è altrettanto immediato e percepirne la solitudine e la paura.
Perché Anna Delvey si circonda di conoscenze, ma non ha nessun vero amico. Vive in hotel di lusso, ma non ha un posto da chiamare casa. Ha un padre immaginario ricco e autoritario, ma con il suo vero padre ha rotto i rapporti da tempo. Anna Delvey, al di là degli accessori firmati, non possiede nulla, perché Anna Delvey non esiste.
Strepitosa Julia Garner, capace di rendere appieno ogni faccia dell’enigmatica Anna, di replicarne espressioni e gestualità. E di far desiderare anche a noi, in fondo, di poter trascorrere almeno una sera a bere champagne con l’ereditiera che non c’è. Nel caso, saprei anche che scarpe indossare.
Il trailer
Il trailer ufficiale di INVENTING ANNA è stato rilasciato, ed è disponibile sul canale YouTube di Netflix Italia.
La locandina
È stata rilasciata anche la locandina localizzata della serie.
INVENTING ANNA sarà disponibile su Netflix dall’11 febbraio!