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Arte

DINA GOLDSTEIN, la personale a Milano a febbraio

Tallulah Studio Art, in collaborazione con Fabbrica Eos, presenta la mostra personale di Dina Goldstein. L’artista visiva contemporanea di origine israeliana, ora residente a Vancouver, attraverso il suo occhio fotografico invita a riflettere sulla bellezza e sull’ironia della vita. Nata nel 1969 a Tel Aviv, Dina Goldstein ha saputo crearsi un percorso che ha lasciato un segno nel panorama dell’arte contemporanea. Distinguendosi soprattutto per i suoi lavori che fondono il surrealismo pop con una critica sociale profonda. La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 febbraio al 23 marzo presso Fabbrica Eos, in viale Pasubio 8/A a Milano.

Il percorso espositivo

La mostra presenta una selezione dei suoi progetti più celebri. Tra questi spicca In the Dollhouse, in cui Dina Goldstein esplora le tematiche della bellezza, del potere e della sessualità attraverso le immagini iconiche di Ken e Barbie. Queste due bambole, simboli di perfezione e aspirazioni irrealistiche, diventano protagoniste di scenari che mettono in discussione le nostre percezioni sulla vita reale. Dina Goldstein riesce a stravolgere l’idea di felicità perfetta per mostrarci che anche le figure più luminose possono nascondere ombre e insoddisfazione.

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Dina Goldstein, In the Dollhouse, Bedroom Magazines
©️Dina Goldstein, Courtesy Tallulah Studio Art, Italy

Da Barbie alle principesse Disney

Il genio creativo di Dina Goldstein esplode in maniera ancora più audace con Fallen Princesses. Il progetto reinterpreta le amiche principesse dei nostri sogni infantili, presentandole in contesti che sfidano il tradizionale racconto delle favole. Le principesse Disney, spesso avvolte nella loro aura di incanto e serenità, vengono catturate in momenti crudi e reali. Costringendoci così a confrontarci con le difficoltà che la vita presenta. La sua visione ironica e provocatoria trasmette un messaggio potente: le favole non devono sempre avere un finale felice.

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Dina Goldstein, Fallen Princesses, Jasmine
©️Dina Goldstein, Courtesy Tallulah Studio Art, Italy

Di religione e grandi capolavori rivisitati

La serie Gods of Suburbia offre una profonda analisi del ruolo della religione e della fede nel mondo contemporaneo. In Last Supper, East Vancouver, Da A la Goldstein prende ispirazione dal celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci per ricreare L’Ultima Cena in un contesto urbano e moderno. Questa reinterpretazione ci porta anche a riflettere sulle dinamiche sociali attuali e sui luoghi di marginalità. Come il Downtown Eastside di Vancouver, dove storie di redenzione e caduta si intrecciano.

Un’artista unica nel suo genere

Dina Goldstein rappresenta una voce unica e potente nel panorama artistico contemporaneo. Con il suo approccio coinvolgente, esorta a vedere oltre la superficie delle immagini e a riflettere su temi complessi che riguardano la nostra società. Ogni scatto è un invito a esplorare non solo la bellezza, ma anche le sfide quotidiane che ciascuno di noi affronta. Una vera e propria artista visionaria, capace di trasformare la percezione comune della realtà in un’opera d’arte vivente. Il suo lavoro è stato riconosciuto da importanti premi, tra cui il premio speciale Arte Laguna nel 2012 e il gran premio del Prix Virginia nel 2014.

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Dina Goldstein, Gods of Suburbia, Lakshmi
©️Dina Goldstein, Courtesy Tallulah Studio Art, Italy

La mostra è organizzata in collaborazione con Fabbrica Eos Arte Contemporanea.

Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

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