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NATURALIS HISTORIA, Carrara e Ohanjanyan a Building Milano

BUILDING presenta, dal 10 settembre al 12 ottobre 2024, Naturalis Historia. Bipersonale degli artisti Linda Carrara e Mikayel Ohanjanyan, ospita una selezione di opere sia scultoree che pittoriche. Proponendo un confronto inedito tra le loro diverse ricerche artistiche che indagano il tema comune della natura.

Naturalis Historia

Il titolo della mostra, Naturalis Historia, fa riferimento al trattato di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), opera enciclopedica contenente una moltitudine di studi sul mondo naturale.

naturalis historia building milano
Mikayel Ohanjanyan, Legami #30, 2021,
marmo bianco statuario, cavi d’acciaio inox, 50 x 50 x 13 cm
ph. Nicola Gnesi

Due artisti, due diverse prospettive

L’analisi del mondo, sia questo inteso come naturale o umano, nel macrocosmo e nel microcosmo, continua ad ispirare ed informare l’arte contemporanea. Permettendo così agli artisti di rielaborare temi più profondi come identità, connessione, legame e dualità. Linda Carrara e Mikayel Ohanjanyan osservano ciò che li circonda e lo traducono con una prospettiva unica attraverso la loro pratica artistica.

Linda Carrara indaga il paesaggio e la nostra percezione della natura. Rivelando così nella sua poetica il doppio nel mondo e nella natura umana. Mikayel Ohanjanyan rappresenta concretamente nelle sue sculture i legami, invisibili ma reali, tra gli esseri umani in un’unione tangibile di memorie antiche e moderne.

naturalis historia
Linda Carrara, (nero minerale), 2024, olio e acrilico su tela, 70 x 50 cm

Linda Carrara (Bergamo, 1984)

Mediante diverse opere pittoriche, propone un progetto sull’unicità del doppio che in natura si presenta con volti diversi e suscita differenti visioni. Dal paesaggio che si sdoppia e si riflette sulla superficie dell’acqua, al giorno e alla notte che, dall’alba dei secoli, dividono il mondo in due parti, contigue ma opposte. Le opere e l’analisi del paesaggio illuminano gli aspetti molteplici dello specchiamento e sdoppiamento, fino ad arrivare ad indagare il doppio della nostra stessa natura umana. Inoltre, in uno studio sull’autoritratto, l’artista si raffigura in un disegno a matita dalla linea semplice. Linea che separa realtà e il suo doppio nello specchiamento sulla superficie.

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Mikayel Ohanjanyan, Legami #37, 2022, basalto, cavi d’acciaio inox, 33 x 40 x 28 cm
ph. Nicola Gnesi

Mikayel Ohanjanyan (Yerevan, Armenia, 1976)

Espone un’opera in basalto realizzata appositamente per la mostra e sculture inedite appartenenti alla serie Legami. La ricerca dell’artista è incentrata sull’essere umano e sull’osservazione del suo mondo interiore ed esteriore. In particolare, le opere di Ohanjanyan riflettono i legami e le tensioni che esistono nelle relazioni umane.

Secondo l’artista “siamo collegati da legami invisibili”, citando Nikola Tesla, che ci permettono di essere sismografi delle vibrazioni che vengono emanate da tutto ciò che ci circonda. Un “Tutto”, che è definito dallo spazio stesso, dal tempo, dalla natura, dalla materia con i suoi ritmi e le sue forme e dall’essere umano. Nei legami riscopriamo l’Unità, ovvero il nostro equilibrio con il “Tutto”, la coesione tra gli opposti, insiti anche nella natura umana. Quest’ultima, apparentemente informe e disarmonica come la superficie di una pietra segnata dal tempo, rivela al suo interno un reticolo solido di ricordi e memorie che strutturano e formano la nostra esistenza ed i nostri percorsi. Un intreccio stabile dal quale sembra impossibile liberarsi.

BUILDING | via Monte di Pietà 23, 20121 Milano | martedì-sabato, 10-19

Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

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