IT ENDS WITH US, la recensione in anteprima
Ci siamo quasi: It Ends With Us arriva in sala il 21 agosto grazie a Sony Pictures. Diretto da Justin Baldoni su sceneggiatura di Christy Hall, è tratto dal romanzo omonimo di Colleen Hoover. Lo abbiamo visto in anteprima: è stato all’altezza delle aspettative?
La trama
It Ends with Us – Siamo noi a dire basta racconta l’appassionante storia di Lily Bloom (Blake Lively). Una donna che ha superato un’infanzia traumatica e intraprende una nuova vita a Boston per inseguire il sogno di una vita: aprire una propria attività. L’incontro casuale con l’affascinante neurochirurgo Ryle Kincaid (Justin Baldoni) fa nascere un legame intenso. Ma mentre i due si innamorano profondamente, Lily inizia a vedere in Ryle lati che le ricordano il rapporto con i suoi genitori. Quando il primo amore di Lily, Atlas Corrigan (Brandon Sklenar), rientra improvvisamente nella sua vita, la relazione con Ryle viene stravolta. E Lily capisce che deve imparare a contare sulle proprie forze per fare una scelta molto difficile per il suo futuro.
La nostra recensione
Premessa necessaria: sono una fan di Colleen Hoover della prima ora. Abbastanza da avere tutti i suoi libri in lingua inglese nelle vecchie edizioni di Atria Books. E abbastanza da aver provato a farmi piacere le brutte edizioni italiane sfoderate anni fa da Leggereditore e Fabbri Editori. Quindi, se davvero serviva TikTok per fare scoprire anche agli italiani i romanzi più belli dell’autrice (da Ugly Love a Maybe Someday, passando per It Ends With Us e November 9), ben venga. Parlando di It Ends With Us, l’ho letto alla sua uscita nel 2016 (!) e amato tantissimo, quindi sono andata all’anteprima il 31 luglio con il cuore palpitante.
Cuore palpitante che, però, non è stato infranto. Anzi. La trasposizione diretta da Baldoni e sceneggiata da Hall mi ha più che convinta. Con la consapevolezza che ogni lettore e lettrice nella sua testa regala volti e colori diversi a una storia, per quanto mi riguarda ho ritrovato le emozioni del romanzo. Ho ritrovato la confusione, la rabbia e la natura allo stesso tempo solare di Lily Bloom. La ragazza è cresciuta con una madre sottomessa al padre violento, e anche se apparentemente la vediamo cadere nella stessa trappola, la sua storia è decisamente diversa.
Ho amato moltissimo anche la scelta di Jenny Slate per interpretare Allysa. Lei e Lively funzionano a meraviglia, insieme: la sensazione è davvero quella di trovarsi davanti a due amiche del cuore. Per quanto mi riguarda, spesso mettendo in ombra le scene che invece dovrebbero costituire il fulcro del film.
Quelle che raccontano la storia di Lily e Ryle, appunto. Che devono vedersela sia con la capacita di Jenny Slate di prendersi il palcoscenico, sia con i flashback che, in parallelo, ci portano ai tempi del liceo in cui Lily aveva il cuore pieno di affetto per un altro uomo: Atlas. Un ragazzo solo e bisognoso di aiuto, ma allo stesso tempo attento e protettivo come Ryle non riesce ad essere nemmeno da adulto. Lily lo ritrova per caso una sera, e il suo cuore fa una doppia capriola. Del resto, come darle torto? Difficile trovarsi davanti Brandon Sklenar e restare indifferenti. Più Ryle diventa violento, più Atlas ci viene mostrato come dolce e sensibile, in un crescendo che lascia ben poco spazio all’immaginazione per quanto riguarda il finale del film.
Anche per chi non avesse letto il romanzo. Ma, nel dubbio, leggetelo: lo trovate in commercio in lingua italiana in tre diverse edizioni, tutte cartonate edite da Sperling & Kupfer. I miei preferiti restano Ugly Love e Confess, seguiti da It Ends With Us, Maybe Someday e November 9. Leggeteli tutti.