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SOLO COSE BELLE, perché avere meno vuol dire avere di più

Mi sono avvicinata al minimalismo nel 2020, e quando è successo, è stato come se qualcuno avesse premuto un interruttore. All’improvviso, tutto ciò che non mi faceva sentire a mio agio in determinati ambienti o nella mia stessa casa aveva un nome. Apparentemente, avevo la fortuna immensa di avere una casa piena di libri, di cosmetici, di vestiti. La verità è che mi sentivo soffocare: era tutto, semplicemente, troppo.

A quattro anni di distanza, ho deciso di chiudere il mio quarto anno di percorso verso la casa leggera dei miei sogni regalandomi una copia di SOLO COSE BELLE di Irina Potinga. Fondatrice del canale YouTube e del sito spaziogrigio, Irina è una delle voci più fresche e coerenti sul tema Minimalismo (e dintorni), e il suo libro non delude. Affatto.

Quattro sezioni da attraversare (e stravolgere) per ritrovarsi un po’

Un personalissimo percorso attraverso quattro aree che caratterizzano la vita di tutti noi (il guardaroba, la casa, lo stile di vita e le abitudini) per scoprire cosa significhi davvero minimalismo, e come abbracciarlo senza estremismi. Io dopo quattro anni credo di aver trovato la mia risposta: per me minimalismo significa più spazio. Per me, per i miciotti, per vivere e per respirare. In parte è anche una delle risposte che troverete nel libro.

Quello che ho apprezzato di più, però, non sono tanto le conferme su quanto il mio lavoro su me stessa e sul mio rapporto con gli oggetti stessero andando nella giusta direzione. Sono gli spunti e le idee che fanno capolino da ogni capitolo. Spunti sensati anche per chi vive in una casa piccola, cosa che, per esempio, mi è stato impossibile trovare in tutti i libri sull’organizzazione scritti da e per americani. La loro idea di casa “piccola” è, spesso, quella di una dimora grande il doppio della mia, se non di più!

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“L’occasione speciale” per cui lo conservi… è oggi

Solo cose belle, come recita il titolo, è ciò che resta quando si decide di lasciar andare tutto ciò che non ci serve, non ci sta bene, non ci entra o è rovinato. L’invito a usare oggi le cose belle, smettendo di conservarle per un momento futuro non meglio precisato, è qualcosa in cui mi rispecchio in pieno. Uso ogni giorno le tazzine da caffè della mia bisnonna, metto ogni giorno le mie scarpe più belle. Indosso i gioielli che preferisco. Il momento per vivere bene e con le nostre cose migliori è questo.

Non credo che possa esserci un augurio migliore di quello in una vita in cui è circondati solo da cose belle, e se minimalismo significa questo, tanto male non può essere, no? Anche se rema contro ciò che secoli di consumismo e capitalismo ci hanno fatto credere fosse la strada per la felicità (devi avere di più! Devi avere tutto!), e anche se una parte di noi associa ancora il minimalismo a una casa vuota e fredda. La verità è che minimalismo vuol dire qualcosa di diverso per ognuno di noi, ma un unico comune denominatore c’è: minimalismo significa libertà. Significa leggerezza.

Per un 2024 su misura per noi (e senza sprechi)

Significa avere un guardaroba in cui ogni cosa ci sta bene, ci va bene e ci piace. Significa avere in dispensa ciò che ci occorre per cucinare senza stress. Significa poter ballare in soggiorno, in cucina e anche in corridoio. E significa anche riappropriarsi del proprio tempo, che possiamo passare a vivere invece che a spolverare i nostri innumerevoli beni materiali.

Un consigliatissimo primo approccio a questa filosofia un po’ bistrattata dai luoghi comuni e dai pregiudizi, e l’augurio che dovremmo farci tutti per il 2024. Solo cose belle.

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SOLO COSE BELLE di Irina Potinga (Mondadori) è in libreria.

Milanese di nascita e nel cuore. Vivo di digital marketing di giorno, e di letture matte (ma mai disperatissime) di notte. Bevo litri di tè nero, e colleziono tacchi alti, con cui riesco a non perdere mai un treno.

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