L’ORA DEL CAFFÈ di Gianrico e Giorgia Carofiglio
L’ora del caffè, scritto a quattro mani da Gianrico Carofiglio e dalla figlia Giorgia, non è solo un interessante esercizio dialogico letterario. È un appassionante confronto generazionale su temi di attualità e interesse comune. Arriva in libreria edito Einaudi, ed ecco la nostra recensione!
La trama
Possiamo passare una vita a discutere senza mai capirci, in particolare quando apparteniamo a generazioni diverse. Quasi sempre è un problema di coordinate. Ognuno ha le sue e rifiuta di abbandonarle, anche solo un po’. Essere figlia e padre non semplifica le cose. Stanchi di «conversare a vuoto», Giorgia e Gianrico Carofiglio si sono seduti a un tavolo e hanno affrontato alcuni degli argomenti che piú li hanno divisi. Questioni che riguardano ciascuno di noi come il clima, il femminismo, il cibo. La politica. Non hanno eliminato tutte le loro divergenze, ma hanno elaborato una serie di ragionamenti in cui si combinano entrambi i punti di vista. Una scommessa audace e allegra sulle possibilità di un linguaggio comune, di un’idea condivisa del mondo e del futuro.
La nostra recensione
Gianrico Carofiglio, per la prima volta affiancato dalla figlia Giorgia, cerca di fare una specie di “punto della situazione” chiaro e sintetico riguardo a diversi temi di stretta attualità. L’emergenza climatica, la condizione femminile e quella giovanile, l’omofobia, la mancanza di lavoro, le scelte alimentari, la disaffezione verso la politica.
Sono argomenti presenti pressoché ogni giorno sui media che utilizziamo, non importa se articoli di giornale, trasmissioni televisive o discussioni sui social. Ognuno di noi, perciò, oltre ad essere di sicuro coinvolto di persona in almeno uno o anche più dei temi affrontati, è anche probabile che si sia formato delle opinioni ben precise al riguardo.
Che cos’ha allora di particolare L’ora del caffè?
La prima cosa che gli autori vogliono farci notare è il fatto che su quasi tutti questi temi le divergenze di opinioni sono molto spesso non soltanto ideologiche, cioè generate dalle nostre convinzioni personali e politiche. Sono anche profondamente generazionali. Un sessantenne come Carofiglio ha, ad esempio, una visione del mondo del lavoro, in cui si è mosso con facilità fin dall’inizio, del tutto diversa da una trentenne come sua figlia. Una donna che di quel mondo conosce prima di tutto la precarietà e la difficoltà ad entrarvi in modo stabile. Riguardo all’ambiente, poi, la frattura è ancora più profonda. I più giovani non possono che incolpare (giustamente!) la generazione precedente di essere largamente responsabile dei danni che l’umanità continua ad arrecare al pianeta Terra. E che rischiano di precluderci un futuro vivibile. Come si possono comporre allora queste fratture che sembrano del tutto insanabili?
Cominciando a renderci conto che la realtà non è mai una sola, ma è fatta di “tante” realtà, cosa di cui non dobbiamo mai dimenticarci, perché ognuno di noi vive nella propria e “un filo d’erba appare del tutto diverso alla formica e alla mucca”.
Il secondo punto importante che emerge dalla lettura è allora questo: non si dovrebbe discutere di un argomento cercando solo di convincere l’interlocutore che le sue idee sono sbagliate e che siamo noi ad avere quelle giuste, come in definitiva accade quasi sempre. Sarebbe invece necessario sforzarsi, prima di tutto, di capire come e perché chi ci sta di fronte abbia maturato le sue convinzioni.
Gianrico e Giorgia Carofiglio in L’ora del caffè ci raccontano tutto questo in modo chiaro, senza risparmiarsi qualche guizzo di autoironia e offrendoci numerosi spunti di riflessione, oltre a una bella bibliografia finale per i lettori che volessero approfondire gli argomenti trattati in ogni capitolo.
L’ora del caffè di Gianrico e Giorgia Carofiglio (Einaudi) è in libreria.